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Acquistare casa senza sposarsi? Ecco come proteggersi

Chi acquista casa in regime di concubinato dev’essere consapevole delle conseguenze e dei rischi. Vi illustriamo in che modo le coppie non sposate possono proteggersi a vicenda.

Avete le chiavi di casa in mano ma non la fede al dito? Allora siete in buona compagnia. In Svizzera dagli anni ottanta il numero delle coppie che vivono in concubinato è aumentato in modo significativo, mentre il numero dei matrimoni è diminuito.

Per concubinato si intendono le coppie eterosessuali e omosessuali che convivono senza essere sposate. Dal punto di vista legale, i conviventi sono considerati come due persone singole e non sono interessate dal diritto matrimoniale. Quindi, se volete acquistare casa e siete in una relazione di concubinato, dovete informarvi bene.

Ponetevi le domande più importanti al riguardo: chi è il proprietario della casa o dell’appartamento se non siamo sposati? Che cosa succede in caso di separazione? Quali disposizioni di legge si applicano in caso di decesso del/della partner? Come faccio a garantire che il/la partner sia in grado di mantenere o sostenere finanziariamente la proprietà? Sono riflessioni poco romantiche, ma essenziali.

Scegliere la giusta forma di proprietà

Chi è iscritto al registro fondiario è considerato proprietario dell’abitazione. Pensate bene a questo aspetto, particolarmente importante in caso di separazione o di decesso. Le coppie conviventi possono scegliere fra tre forme di proprietà: proprietà individuale, comproprietà e proprietà comune. Tutte le forme presentano vantaggi e svantaggi:

Proprietà individuale
In caso di proprietà individuale, una sola persona viene iscritta come proprietaria nel registro fondiario. Questa forma di proprietà è consigliabile se solo uno dei due conviventi contribuisce con fondi propri all’acquisto dell’immobile. Questa persona può anche decidere autonomamente se vendere l’immobile. Allo stesso tempo, però, deve farsi carico degli interessi ipotecari, della manutenzione e della ristrutturazione. La partecipazione dell’altro partner è possibile ma deve essere disciplinata da contratti separati, come per esempio un contratto di locazione. Nella pratica si opta spesso per un debito solidale, dal momento che raramente un solo reddito è sufficiente per garantire la sostenibilità economica.

Comproprietà
La comproprietà ha senso se entrambi i partner finanziano l’immobile insieme e contribuiscono con quote diverse di capitale proprio. Entrambi sono iscritti nel registro fondiario con la quota che hanno finanziato. Quindi sono responsabili legalmente per tutti i costi da sostenere (compresi gli ammortamenti) proporzionalmente alla quota registrata. Se i partner si separano e uno dei due vuole vendere la propria quota, l’altro ha il diritto di prelazione. Uno dei principali vantaggi della comproprietà è la possibilità di prelevare o costituire in pegno gli averi previdenziali del 2° e 3° pilastro a questo scopo.

Proprietà comune
In questa forma, la casa o l’appartamento sono di proprietà comune dei partner ed entrambi sono responsabili della manutenzione e degli investimenti. Di conseguenza, i due partner agiscono come una società semplice. Le decisioni possono essere prese solo all’unanimità ed entrambi i proprietari sono responsabili in solido. Inoltre, nel registro fondiario non è indicata la quota di proprietà dei singoli partner. Potete scegliere questa forma solo se per l’acquisto non volete utilizzare o costituire in pegno fondi della vostra cassa pensione o del pilastro 3a. Per questi motivi, questa forma di proprietà è poco consigliata in caso di concubinato.

Stipulare un contratto di concubinato

Indipendentemente dalla forma di proprietà, è consigliabile stipulare un contratto di concubinato, che ha validità senza prescrizioni di forma. Tuttavia, è consigliabile redigerlo per iscritto e farlo firmare da entrambi i partner.

Nel contratto di concubinato si possono disciplinare diversi aspetti, come per esempio chi paga l’affitto o chi possiede la mobilia. Per quanto riguarda l’acquisto di una casa, è opportuno registrare i dettagli del finanziamento che non risultano dal registro fondiario; in caso di proprietà comune, per esempio, chi ha contribuito e con quanti fondi all’acquisto della proprietà o chi ha pagato lavori di ristrutturazione importanti. È inoltre possibile determinare le responsabilità per la manutenzione, gli interessi ipotecari e l’ammortamento.

Nel contratto di concubinato va inoltre definita con la massima precisione possibile la procedura da seguire in caso di separazione. È consigliabile, per esempio, mettere per iscritto in che modo decidere se entrambi i partner vogliono rilevare la casa o come suddividere il profitto in caso di vendita.

Redigere un testamento o un contratto successorio

A chi va la casa in caso di decesso se un solo partner è iscritto nel registro fondiario? Il partner di concubinato non è considerato erede legale. Senza provvedimenti specifici, il convivente superstite rimane quindi a mani vuote. Per farlo rientrare tra i beneficiari, è necessario redigere un testamento o un contratto successorio. Il contratto di concubinato non è sufficiente a tal fine.

A seconda della situazione, l’ideale sarebbe lasciare in eredità la casa e tutti i beni al partner di concubinato mediante un testamento o un contratto successorio. Vi consigliamo di esaminare attentamente la vostra situazione specifica. In assenza di accordi, vengono applicate le norme di legge, che di solito non corrispondono alla volontà dei partner di concubinato.

Redigere un mandato precauzionale e le direttive anticipate del paziente

I partner di concubinato dovrebbero stabilire fin dall’inizio come proteggersi o rappresentarsi a vicenda nelle situazioni difficili della vita, per esempio quando una persona non può più condurre una vita autodeterminata. In questo caso, ai fini della legge, il partner di concubinato non ha alcun diritto di rappresentanza.

Il mandato precauzionale definisce chi deve occuparsi della cura della persona, degli interessi patrimoniali e della rappresentanza nelle relazioni giuridiche per la persona incapace di discernimento. Per quanto riguarda gli immobili, si possono prevedere autorizzazioni speciali e regolamenti espliciti, per esempio per quanto riguarda la casa occupata dal proprietario nel caso in cui il partner di concubinato vada a vivere in una casa di riposo. Il mandato precauzionale deve essere scritto di proprio pugno, datato e firmato. Se ciò non è possibile, è necessario rivolgersi a un notaio.

Analizzare la situazione assicurativa e previdenziale

Il concubinato ha conseguenze anche sulla previdenza, sull’AVS e sulla cassa pensioni. La figura del convivente non esiste nell’AVS. Pertanto non sono previste prestazioni per i superstiti in caso di decesso del partner.

Nel caso del 2° e 3° pilastro, è possibile indicare il partner di concubinato come beneficiario, come già disciplinato dalla legge a determinate condizioni. In questo contesto, è importante controllare gli attuali regolamenti della cassa pensione e la regolamentazione dei beneficiari concordata in relazione alla propria soluzione del pilastro 3a. La maggior parte dei regolamenti delle casse pensioni prevede l’obbligo di registrazione del partner di concubinato quando la persona è in vita. In questo modo si garantisce che il superstite possa continuare ad abitare nell’immobile e mantenere il proprio tenore di vita nonostante l’evento sfortunato.