
Soluzioni LPP: conoscerle per fare la scelta giusta
La previdenza professionale è la principale voce di risparmio per i dipendenti e allo stesso tempo un fattore di costo significativo per le PMI. Per questo una buona soluzione deve soddisfare molti criteri ed essere a misura delle esigenze dell’azienda. Nel seguito illustriamo i principali aspetti.
- Fabienne Vorozhko
- Tempo di lettura: 3 minuti
- Ultimo aggiornamento: aprile 2025
All’inizio dell’anno le casse pensioni presentano i loro conti. Grazie al buon andamento degli investimenti nel 2021, molte hanno potuto offrire un buon tasso d’interesse sugli averi di vecchiaia. È senz’altro una buona notizia, ma il tasso d’interesse è solo una delle tante caratteristiche che contraddistinguono una buona cassa pensioni.
Come si differenziano le soluzioni LPP?
In genere le PMI si affiliano ad una delle numerose fondazioni collettive o comuni che assicurano la protezione finanziaria dei dipendenti in caso di decesso e invalidità, amministrano il capitale di risparmio ed erogano prestazioni di vecchiaia, per lo più sotto forma di rendite. Tutte queste fondazioni sono sicure e devono soddisfare gli stessi severi requisiti di legge. Le differenze risiedono nei modelli, nei prezzi, nelle prestazioni e nel servizio.
Modelli diversi: l’imbarazzo della scelta
- Nell’assicurazione completa viene garantito il 100% degli averi di vecchiaia. Questa soluzione offre una copertura sempre sufficiente ma comporta anche costi maggiori.
- Nella fondazione semiautonoma i clienti sostengono il rischio di investimento. In compenso però hanno una maggiore probabilità di conseguire un buon tasso d’interesse.
- Una maggiore aliquota di conversione delle rendite di vecchiaia (es. 6.8%) viene finanziata dai contributi di solidarietà degli attivi, pertanto al loro avere di vecchiaia si applica un interesse minore.
- Una minore aliquota di conversione delle rendite di vecchiaia (es. 5%) è più in linea con i fondamentali dell’economia. I contributi di solidarietà degli attivi sono significativamente più bassi, il che significa che l’interesse sul loro avere di vecchiaia è meno eroso.
- Le prestazioni minime LPP sono definite secondo il primato dei contributi e perciò dipendono dal processo di risparmio. Spesso sono molto basse e poco trasparenti.
- Il primato combinato è una forma mista che si colloca fra il primato delle prestazioni e quello dei contributi e combina i vantaggi di entrambi i sistemi. In pratica si tratta di piani assicurativi secondo il primato dei contributi, le cui prestazioni di rischio si basano interamente o parzialmente sul salario assicurato (primato delle prestazioni). Questi piani prevedono perciò spesso delle prestazioni di rischio decisamente superiori a quelle minime LPP.
Come faccio a sapere di cosa ha bisogno la mia azienda?
Fabienne Vorozhko - Specialista di previdenza professionale della Mobiliare
Come faccio a sapere di cosa ha bisogno la mia azienda?
Fabienne Vorozhko, specialista di previdenza professionale della Mobiliare, consiglia: «Chi è alla ricerca di una soluzione nuova o migliore per la LPP, deve riflettere attentamente e analizzare tempestivamente le diverse possibilità». Innanzi tutto occorre porsi le domande seguenti:
- Quanta importanza attribuisco alla previdenza professionale per posizionarmi come datore di lavoro responsabile?
- Che cosa desiderano i miei dipendenti e che cosa comporta per le prestazioni della nostra cassa pensioni?
- Quanto può costare alla mia azienda e ai miei dipendenti?

Fabienne Vorozhko, consulente imprese per la previdenza professionale presso la Mobiliare
Si tratta di soddisfare esigenze molto diverse fra loro. Fabienne Vorozhko cita alcuni esempi. «I dipendenti con più anzianità tendono a prestare maggiore attenzione alle rendite di vecchiaia promesse, quelli più giovani al processo di risparmio, i genitori anche alle prestazioni di rischio, e naturalmente il tutto deve essere economicamente sostenibile».
Confrontare bene
Una volta chiarite le esigenze dell’azienda, occorre confrontare accuratamente le diverse offerte. «Quella più economica non è sempre la migliore», afferma Fabienne Vorozhko. Sul fronte dei contributi per la copertura dei rischi e degli oneri la concorrenza è molto agguerrita. Ma non bisogna trascurare le prestazioni. L’importante è che ogni franco speso per la previdenza finisca sul conto dei dipendenti. Inoltre, la soluzione deve essere trasparente, comprensibile e disporre di un supporto digitale per scambiare rapidamente informazioni con la cassa pensioni.
Ma posso cambiare?
Cambiare la previdenza professionale non è sempre facile. Ad esempio se la copertura è insufficiente, l’età media dei dipendenti è elevata o i pensionati sono tanti, può risultare più difficile. La soluzione scelta può essere disdetta solo quando si dispone di una nuova offerta. Inoltre, i dipendenti devono approvare il cambio. «Cercate di coinvolgere tempestivamente i dipendenti nel processo decisionale», consiglia Fabienne Vorozhko. Il suo consiglio principale: «Per essere sicuri di avere ciò di cui avete veramente bisogno, chiedete una consulenza».