
Incapacità lavorativa a fine servizio
Che ne è della prestazione di uscita della cassa pensioni?In qualità di amministratrice di una cassa pensioni mi capita spesso di vedere situazioni in cui una persona è inabile al lavoro al termine del rapporto di lavoro. In alcuni casi l’incapacità lavorativa ha portato successivamente a un’invalidità.
- Nadja Bingesser
- Tempo di lettura: 3 minuti
- Ultimo aggiornamento: aprile 2025
Può darsi che abbiate già dovuto affrontare questo problema o che prossimamente vogliate sapere che ne è della prestazione di uscita della cassa pensioni se un dipendente è inabile al lavoro per infortunio o malattia quando esce dal servizio. In questo caso occorre procedere con l’uscita dal servizio e versare la prestazione di uscita su un conto bancario di libero passaggio o su una polizza di libero passaggio? Nel seguito rispondo a queste domande con un esempio.
Uscita dall’istituto di previdenza?
Esempio:
una dipendente è inabile al lavoro da otto mesi e riceve indennità giornaliere di malattia dall’assicurazione aziendale. Il datore di lavoro risolve il contratto di lavoro rispettando il termine di preavviso previsto dalla legge. Al datore di lavoro a questo punto è noto che la dipendente ha già fatto domanda per percepire prestazioni dall’assicurazione federale per l’invalidità. Quest’ultima però non si è ancora espressa. Alcune settimane prima l’AI aveva comunicato per iscritto alla dipendente che necessitava di ulteriori accertamenti e quindi che la pratica avrebbe richiesto un po’ di tempo. La dipendente è ancora inabile al lavoro.
Tenendo conto della situazione descritta, si può dedurre un’uscita dall’istituto di previdenza? Sì, perché il rapporto di lavoro con la dipendente viene risolto. E con l’uscita dal servizio subentra un caso di libero passaggio. La dipendente ha diritto a una prestazione di uscita (detta anche di libero passaggio).
Caso di previdenza o di libero passaggio?
Nella previdenza professionale si distingue tra casi di previdenza (in seguito a vecchiaia, invalidità o decesso) e casi di libero di passaggio (tra cui il libero passaggio, la divisione della prestazione di libero passaggio in caso di divorzio e la promozione della proprietà d’abitazioni). Va però considerato che per ciascuna persona può verificarsi un solo evento e che quest’ultimo corrisponde al 100% (sono anche possibili diverse combinazioni) e che è determinante il primo evento (cfr. DTF 134 V 28 del 06.11.2007). Poiché in questo caso la cessazione del servizio sopravviene prima dell’invalidità, l’uscita deve essere completata.
Cosa significa tutto questo per le casse pensioni?
Se al momento della cessazione del rapporto di lavoro è nota un’incapacità lavorativa ma non ancora un’invalidità, l’istituto di previdenza versa la prestazione di libero passaggio su un conto apposito (conto vincolato) presso una banca o su una polizza di libero passaggio.
Che cosa succede se alla ex persona assicurata viene concessa una rendita AI dall’assicurazione federale per l’invalidità? Se l’istituto di previdenza precedente deve erogare le prestazioni di invalidità dopo aver pagato la prestazione di uscita su un conto di libero passaggio, questa prestazione deve essergli restituita per l’importo necessario per finanziare le prestazioni di invalidità. In assenza di una restituzione, le prestazioni di invalidità del precedente istituto di previdenza possono essere ridotte (cfr. anche art. 3 cpv. 2 e 3 LFLP).
3 punti sul caso di incapacità lavorativa all’uscita dal servizio
Quali sono gli aspetti da considerare in caso di incapacità lavorativa dei dipendenti all’uscita dal servizio?