Colloquio di pensionamento con dipendenti anziani
Guida

Che cosa implica per le casse pensioni proteggere i lavoratori dopo i 58 anni?

Riforma delle prestazioni complementari 2021

Il 1° gennaio 2021 è entrata in vigore la riforma delle prestazioni complementari (PC). Le misure legate a questa riforma impongono surrettiziamente un nuovo obbligo agli istituti di previdenza, ovvero il mantenimento dell’assicurazione dopo il compimento dei 58 anni a seguito dello scioglimento del rapporto di lavoro da parte del datore di lavoro (art. 47a LPP). Solo il tempo ci dirà se si tratta di una soluzione socialmente equa. 

  • Michel Koenig
  • Tempo di lettura: 2 minuti
  • Ultimo aggiornamento: aprile 2025

Nuovi obblighi per gli istituti di previdenza – nuovi diritti dopo i 58 anni

In sostanza il legislatore impone agli istituti di previdenza un nuovo obbligo in materia di previdenza obbligatoria e previdenza estesa (cfr. nuovo art. 49 cpv. 2 cifra 6a e 6b LPP), mentre concede un nuovo diritto agli assicurati a cui viene risolto il rapporto di lavoro dopo i 58 anni. Da questo obbligo sono esclusi gli istituti che praticano esclusivamente la previdenza sovraobbligatoria, che non possono nemmeno applicarlo su base volontaria. 

 

L’obiettivo è quello di dare la possibilità agli assicurati interessati di beneficiare di una rendita di vecchiaia adeguata e di mantenere la copertura, anche in assenza di un effettivo salario AVS. Questo rappresenta una deroga all’articolo 1 capoverso 2 LPP secondo il quale può essere assicurato solo il reddito assoggettato alla contribuzione AVS. 

Cartoon Reform Prestazioni complementari per le casse pensioni

Margine di manovra per l’attuazione della riforma

Per quanto riguarda il mantenimento dell’assicurazione, gli istituti di previdenza non hanno possibilità di scelta. La riforma deve essere attuata entro i termini prescritti con tutti gli oneri che ciò comporta. Ad esempio sarà necessario modificare i regolamenti. 

 

Il legislatore si è limitato a fornire un quadro minimo agli istituti di previdenza e questi ultimi dispongono di un ampio margine di manovra per proporre soluzioni personalizzate ai propri assicurati nel rispetto delle norme di legge. Possono ad esempio prevedere la prosecuzione dell’assicurazione già a partire dai 55 anni al fine di offrire condizioni più vantaggiose ai propri assicurati. 

 

Inoltre, possono offrire la possibilità di adattare il salario assicurato in base all’abbassamento del salario effettivo assicurato (o di un futuro aumento). Questo adeguamento può applicarsi all’intera previdenza professionale o limitarsi alla sola previdenza per la vecchiaia. 

 

Infine, è possibile concordare con il datore di lavoro l’obbligo di pagamento di contributi di risanamento. In questo caso gli assicurati versano soltanto la parte di loro spettanza (cfr. art. 47a cpv. 3 LPP a contrario). 

Chiarezza fa rima con sicurezza

L’implementazione di questi esempi richiede una modifica del regolamento di previdenza. Inoltre agli istituti di previdenza è fortemente consigliato di precisare nel regolamento i seguenti aspetti per evitare contenziosi con gli assicurati: 

 

  • forma e termini della domanda di prosecuzione dell’assicurazione: esercizio del diritto e conseguenze in caso di mancato rispetto (es. estinzione del diritto alla continuazione dell’assicurazione secondo l’art. 47a LPP); 
  • rimando alla possibilità di risoluzione in caso di mancato pagamento dei premi (e termine di risoluzione). 

In generale consigliamo agli istituti di previdenza di agire per trovare la soluzione migliore e preservare la legalità dei propri regolamenti di previdenza. L’attuazione rimane di responsabilità del Consiglio di fondazione. 

 

Rimaniamo a vostra disposizione per rispondere a ulteriori domande. 

Autor

Michel König

Michel Koenig

Stv. Leiter Rechtsdienst Vorsorge
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