Un uomo e una donna discutono di lavoro a tempo parziale

Lavorare a tempo parziale in Svizzera

Tassi di occupazione a tempo parziale, quadro legale e modelli

Il lavoro a tempo parziale offre flessibilità e consente di conciliare meglio vita professionale e privata. Ma qual è il quadro giuridico e quali sono i pro e i contro di questa modalità di lavoro? Ecco una sintesi completa di questo modello di lavoro ormai molto diffuso.

  • Tempo di lettura: 9 minuti
  • Ultimo aggiornamento: aprile 2025

Tassi di occupazione e modelli di lavoro a tempo parziale in Svizzera

Quella a tempo parziale è una modalità di lavoro comune e sempre più diffusa in Svizzera, e offre flessibilità sia a dipendenti che a datori di lavoro. Diversi modelli di part-time consentono di adattare l’orario di lavoro alle esigenze personali, agli impegni familiari o ai propri bisogni formativi. Il quadro giuridico e i modelli sono stati concepiti per consentire un buon equilibrio tra vita professionale e privata senza sacrificare la sicurezza sociale.

Modelli di lavoro comuni

I modelli di part-time più comuni in Svizzera sono:

  • Grado di occupazione fisso: in questo caso si lavora regolarmente per un numero fisso di ore alla settimana o al mese, ad esempio per il 50% o l’80% di una posizione a tempo pieno. Gli orari sono spesso fissi e offrono quindi la possibilità ad entrambe le parti di organizzarsi al meglio.
     
  • Orario di lavoro flessibile: questo modello consente di organizzare l’orario di lavoro in modo flessibile. I dipendenti possono decidere autonomamente quando iniziare e terminare il lavoro nell’ambito di un determinato lasso temporale, purché rispettino il numero di ore concordato contrattualmente.
     
  • Lavoro su chiamata in senso stretto: in questo caso il lavoratore è obbligato a osservare la chiamata del datore di lavoro (obbligo d’impiego). In caso di inabilità al lavoro spetta la continuazione del pagamento del salario secondo l’art. 324a CO (o CNL/CCL).
     
  • Lavoro su chiamata in senso lato: in questo caso il lavoratore non è obbligato a dare seguito alla chiamata del datore di lavoro (nessun obbligo d’impiego). Il diritto alla continuazione del pagamento del salario sussiste solo per interventi già programmati (punto controverso).
     
  • Orario di lavoro annuale: invece di un carico di lavoro settimanale o mensile, le ore di lavoro totali sono distribuite su tutto l’anno. Questa opzione consente un orario di lavoro particolarmente flessibile, adattabile in base alle fluttuazioni stagionali o alle esigenze personali.

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Quante ore lavorate con quale percentuale di impiego? Esempi e calcoli

Un impiego al 50% prevede la metà delle ore di un posto di lavoro a tempo pieno. Se la posizione prevede 40 ore alla settimana, se ne lavorano quindi 20. Un grado di occupazione dell’80% corrisponde all’80% dell’orario di lavoro a tempo pieno, ovvero 32 ore alla settimana se la settimana lavorativa ne prevede 40.

Per calcolare il carico di lavoro a tempo parziale, moltiplicare il numero di ore lavorate a settimana per la percentuale. Per esempio: 

  • occupazione al 30% con 40 ore alla settimana: 40 ore x 0,3 = 12 ore alla settimana.
     
  • occupazione al 60% con 42 ore alla settimana: 42 ore x 0,6 = 25,2 ore alla settimana.

Di più sull'orario di lavoro in Svizzera

Modelli di lavoro part-time specifici: Jobsharing e lavoro su chiamata

Il job sharing è un modello di lavoro a tempo parziale in cui due o più dipendenti condividono un posto a tempo pieno. Orari di lavoro e responsabilità sono suddivisi in modo flessibile, in modo da poter sfruttare al meglio i punti di forza e le preferenze di ciascun componente del team. Ad esempio, una persona potrebbe coprire la mattina e l’altra il pomeriggio, oppure potrebbero alternarsi ogni giorno. L’esatta organizzazione dell’orario e delle responsabilità è stabilita individualmente nel contratto di lavoro.

Un modello più flessibile, ma meno programmabile, è quello del lavoro su chiamata. In questa forma di lavoro a tempo parziale non ci sono orari di lavoro fissi. I dipendenti vengono invece impiegati in base alle esigenze del datore di lavoro (occorre distinguere tra lavoro su chiamata in senso stretto e in senso lato, vedi sopra). L’orario di lavoro può variare sensibilmente e può essere comunicato con breve preavviso.

Basi giuridiche del lavoro a tempo parziale in Svizzera

I dipendenti a tempo parziale sono essenzialmente soggetti alle stesse disposizioni in materia di diritto del lavoro di quelli a tempo pieno, ad esempio per ciò che riguarda norme di tutela, retribuzione, assicurazioni sociali e diritto alle vacanze. Esistono però anche delle caratteristiche specifiche.

Divieto di discriminazione nel lavoro a tempo parziale

Il diritto del lavoro svizzero vieta la discriminazione del personale a tempo parziale, che non può essere svantaggiato per quanto riguarda salario, prestazioni sociali, possibilità di formazione continua e di carriera. Di norma, i dipendenti a tempo parziale hanno diritto alla stessa retribuzione oraria dei loro colleghi a tempo pieno, adeguata al loro tasso di occupazione. Anche le prestazioni sociali come diritto alle vacanze e indennità giornaliera di malattia vanno calcolate proporzionalmente alle ore lavorate.

Attività accessoria e divieto di concorrenza

Chi è impiegato a tempo parziale ha il diritto di svolgere un’attività accessoria a condizione che questa non pregiudichi gli interessi del datore di lavoro principale. Ad esempio, una collaboratrice a tempo parziale di un’agenzia pubblicitaria può lavorare anche come insegnante di yoga perché questa attività non è in conflitto con gli interessi del datore di lavoro principale.

Il contratto di lavoro può includere una clausola di non concorrenza che vieta di lavorare per un’azienda della concorrenza o di intraprendere una propria attività indipendente concorrente. Questo divieto è valido solo se non limita eccessivamente i dipendenti ed è nel legittimo interesse del datore di lavoro. Ad esempio, un collaboratore di un’agenzia pubblicitaria non può lavorare in forma accessoria per un’altra agenzia pubblicitaria o costituire un’impresa dello stesso ramo se questa possibilità è esclusa esplicitamente dal contratto. Una clausola di non concorrenza di questo tipo può anche derivare dall’obbligo di fedeltà previsto dalla legge.

Quando accettano un’attività accessoria, i dipendenti a tempo parziale devono anche assicurarsi di non trascurare il loro lavoro principale e di rispettare le norme sull’orario di lavoro previste dalla legge. L’orario di lavoro complessivo derivante dall’attività principale e quella accessoria non può superare il massimo previsto dalla legge. Prima di intraprendere un’attività accessoria è quindi consigliato discuterne con il datore di lavoro principale.

Vantaggi e svantaggi del lavoro a tempo parziale

Negli ultimi anni il lavoro a tempo parziale in Svizzera si è diffuso notevolmente. Ecco alcuni pro e contro (elenco non esaustivo) in sintesi.

Vantaggi del lavoro a tempo parziale 

  • Equilibrio tra professione e vita privata: il lavoro a tempo parziale permette di conciliare meglio vita professionale e privata, consentendo di pianificare meglio le proprie giornate con più tempo a disposizione per famiglia, hobby e/o formazione.
     
  • Flessibilità: gli orari di lavoro possono essere adattati alle proprie esigenze individuali, un aspetto particolarmente vantaggioso per genitori, studenti o persone con altri impegni.
     
  • Meno stress ed esaurimento: lavorare meno ore può ridurre il rischio di stress e burnout. Più tempo per il riposo favorisce la salute e il benessere generale.
     
  • Opportunità di formazione: il lavoro a tempo parziale offre possibilità di crescita professionale e formazione continua, che possono migliorare le opportunità di carriera a lungo termine.

Svantaggi del lavoro a tempo parziale 

  • Reddito minore: lo svantaggio più evidente è il reddito inferiore rispetto a una posizione a tempo pieno, che può avere un impatto sulla situazione finanziaria e sulla previdenza, in quanto i contributi alla cassa pensioni e alle assicurazioni sociali vengono ridotti proporzionalmente o addirittura annullati se non si raggiunge una certa soglia minima.
     
  • Opportunità di carriera limitate: in alcune aziende, il lavoro a tempo parziale può limitare le opportunità di carriera, poiché le posizioni dirigenziali sono spesso occupate a tempo pieno.
     
  • Meno integrazione nel team: una minore presenza può rendere più difficile l’integrazione nel team, il che può portare a una più ridotta interazione sociale sul posto di lavoro.
     
  • Orari di lavoro irregolari: soprattutto nei modelli flessibili come il lavoro su chiamata, la variabilità degli orari di lavoro può comportare incertezze nella pianificazione quotidiana e finanziaria.

Complessità organizzative: il lavoro a tempo parziale può essere più impegnativo per i datori di lavoro in termini di organizzazione, soprattutto quando i compiti sono distribuiti tra più dipendenti. In alcuni casi, ciò può comportare un carico di lavoro maggiore per i dipendenti part-time.

Chi ha diritto al lavoro a tempo parziale?

In Svizzera non esiste un diritto generale al lavoro a tempo parziale. Tuttavia, tale diritto può essere stabilito in accordi individuali, nel contratto di lavoro, in un contratto collettivo di lavoro (CCL) o in un regolamento aziendale.

I dipendenti possono chiedere al proprio datore di lavoro una riduzione del carico di lavoro in qualsiasi momento. Quest’ultimo deve esaminare attentamente la domanda e tenere conto degli interessi del dipendente oltre che delle esigenze aziendali.

Ecco come sono regolati i giorni di ferie per i lavoratori a tempo parziale

In Svizzera i dipendenti a tempo parziale hanno generalmente diritto alle stesse vacanze di quelli a tempo pieno, quindi almeno quattro settimane all’anno (per un impiego al 50% con 20 ore lavorative settimanali, si tratta di 20 giorni di 4 ore o 10 giorni di 8 ore).

Con il metodo basato sul tempo, alcuni giorni specifici sono definiti come giorni lavorativi fissi. I giorni festivi vengono accreditati se cadono in un determinato giorno lavorativo; lo stesso vale per i giorni di malattia.

Con il metodo basato sul valore, tutto viene «convertito» in una settimana di 5 giorni, indipendentemente dal fatto che una festività cada in un determinato giorno lavorativo. La stessa procedura si applica ai giorni di malattia (per questo motivo è necessario presentare un certificato medico anche nei giorni non lavorativi, poiché anche in questo caso deve essere emesso un accredito). L’ammissibilità del metodo basato sul valore (ampiamente utilizzato nella pratica) non è ancora stata chiarita in modo definitivo ed è controverso nella dottrina giuridica.

Di più sul diritto alle ferie in Svizzera

AVS, assicurazione malattia e previdenza sociale per il lavoro a tempo parziale

Il lavoro a tempo parziale ha diversi effetti sui sistemi di assicurazione sociale in Svizzera, tra cui l’AVS (assicurazione per la vecchiaia e i superstiti), l’assicurazione malattia e l’assicurazione infortuni. Anche la previdenza professionale (cassa pensioni) ne risente.

  • AVS: i dipendenti a tempo parziale pagano i contributi AVS in proporzione al proprio reddito. Se si svolgono più lavori a tempo parziale, si sommano tutti i salari per calcolare l’importo dei contributi da versare all’AVS. Per i redditi molto bassi (meno di 2 500 franchi all’anno, per il 2025), i datori di lavoro possono rinunciare alle trattenute dei contributi AVS. Tuttavia, è opportuno versare i contributi anche per questi redditi modesti, al fine di garantirsi i futuri diritti pensionistici.
     
  • Assicurazione infortuni: se si lavora per almeno 8 ore alla settimana presso lo stesso datore di lavoro, si è assicurati contro gli infortuni professionali e non professionali tramite l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni. Se si lavora meno di 8 ore a settimana, si è assicurati solo contro gli infortuni professionali e gli infortuni durante il tragitto per andare e tornare dal lavoro e si dovrà sottoscrivere una copertura per gli infortuni non professionali presso la propria cassa malati.
     
  • Continuazione del pagamento del salario in caso di malattia e infortunio: i dipendenti a tempo parziale in caso di malattia o infortunio hanno diritto alla stessa continuità di pagamento del salario dei dipendenti a tempo pieno. L’unica eccezione è il cosiddetto lavoro su chiamata.
     
  • Cassa pensioni: una persona che consegue presso un unico datore di lavoro un salario minimo di 22 680 franchi l’anno (2025, l’attuale soglia d’ingresso viene pubblicata sul sito web dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS)), è assicurata automaticamente nella cassa pensioni. In caso di salario inferiore, non vengono versati contributi nel secondo pilastro e in età pensionabile non si avranno nemmeno averi pensionistici. Se la soglia d’ingresso non è raggiunta con un singolo datore di lavoro, ma con più datori di lavoro insieme, esistono diverse opzioni. In questo caso consigliamo di richiedere una consulenza in merito e di verificare come compensare i contribuiti mancanti mediante soluzioni previdenziali private come i versamenti nel pilastro 3a.

Come influisce il lavoro a tempo parziale sulla cassa pensioni e sul 3° pilastro?

Il terzo pilastro che coincide con la previdenza privata serve ad integrare la previdenza statale (AVS) e professionale (cassa pensioni). È particolarmente importante per chi lavora a tempo parziale al fine di coprire le lacune nella previdenza per la vecchiaia.

Se si versa nella cassa pensioni (secondo pilastro), è possibile versare anche fino a 7 258 franchi l’anno (per il 2025) nel pilastro 3a. Chi guadagna meno di 22 050 franchi l’anno e pertanto non dispone di assicurazione del secondo pilastro, può versare fino al 20% del proprio reddito netto nel pilastro 3a, con un limite massimo di 36 288 franchi l’anno (per il 2025). Una buona sintesi su questo tema si trova sul sito dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS).

Assegni familiari nel lavoro a tempo parziale

Chi lavora a tempo parziale ha di norma diritto agli assegni familiari, indipendentemente dal carico di lavoro. I requisiti più importanti sono che il genitore svolga un’attività lavorativa in Svizzera, abbia un reddito annuo di almeno 7350 franchi (per il 2023) e che i figli vivano in Svizzera. In alcuni casi è possibile richiedere assegni familiari anche per figli all’estero, a seconda degli accordi internazionali e delle disposizioni cantonali.

L’ammontare degli assegni familiari è disciplinato a livello cantonale, ma si applicano dei contributi minimi a livello nazionale: 200 franchi al mese per figli fino a 16 anni (assegno per figli) e 250 franchi al mese per figli in formazione fino a 25 anni (assegno per la formazione). Se entrambi i genitori lavorano, di norma è il genitore con il reddito più alto a ricevere gli assegni familiari. Una buona sintesi su questo tema complesso si trova nella scheda tecnica dell’AVS.

Domande e risposte

Rispondiamo alle principali domande sul lavoro a tempo parziale.

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