Le navi sono in funzione, ma i dettagli sono ancora in riparazione: Alessandro Rezzonico, vicedirettore della Swissminiatur (sin.) e Fabio Osorio, responsabile sinistri della Mobiliare a Lugano.

Svizzera in miniatura da riparare

Poco prima della stagione estiva, una grandinata distrugge il museo all’aperto di miniature più grande della Svizzera. Tuttavia Swissminiatur rimane aperta. Un caso di sinistro particolare, anche per la Mobiliare.

Piccoli piroscafi, ferrovie e funivie si muovono all’interno di magnifici paesaggi. Le persone in visita camminano fra castelli e rifugi alpini. Di tanto in tanto un bambino su un treno di passaggio ride e saluta. Swiss miniatur, il più grande museo in miniatura all’aperto della Svizzera, si trova a Melide, a pochi passi da Lugano. 

Un idillio offuscato

Solo a un esame più attento si nota che questi quadri idilliaci in alcuni punti sono danneggiati. Sulle navi mancano panchine e accessori, alcuni edifici hanno i tetti bucati, altrove mancano piccole parti o addirittura l’intero modello perché è in riparazione.

Il 30 maggio, poco dopo l’orario di chiu-sura, quando il personale se ne era appena andato, una violenta grandinata si abbatte su Swissminiatur causando ingenti danni. Chicchi di grandine di quattro centimetri distruggono tetti, 400 macchinine e quasi l’intera linea ferroviaria in miniatura lunga 3500 metri. Fra i modelli più gravemente danneggiati ci sono la stazione ferroviaria di Sion e la Piazza Grande di Locarno con tutte le sue 5515 sedie e il grande schermo del Film Festival. Una settimana prima della grandinata, nel parco erano stati messi a dimora 6000 fiori: la gran-dine li ha distrutti tutti.

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Sembrava tutto devastato dai ladri.
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Alessandro Rezzonico, vicedirettore di Swissminiatur

Meno visitanti ma molta solidarietà

«È stato terribile. Come se i ladri avessero devastato la struttura», racconta Alessan-dro Rezzonico, vicedirettore di Swissminiatur. Anche se si trovano all’aperto da 60 anni, finora le strutture erano sopravvissute a quasi tutte le intemperie. L’ultima volta che si sono registrati danni gravi è stato nel 1984 a causa di una tempesta.

Fabio Osorio, responsabile sinistri della Mobiliare di Lugano, si è recato sul posto la mattina seguente per verificare i danni. «Ci ha fatto piacere», dice Rezzonico.

«Anche l’agente generale della Mobiliare di Lugano ci ha chiamato per sostenerci moralmente.»

I media hanno riportato la notizia. «A giugno abbiamo avuto un calo dell’affluenza di circa il 30%, anche se il museo è rimasto sempre aperto», afferma Alessandro Rezzonico. «La nostra priorità assoluta era quella di riparare rapidamente i modelli danneggiati in modo che il pubblico notasse i danni il meno possibile.» 20 persone per diversi giorni ci hanno aiutato volontariamente a ripulire e piantumare il parco. Dopo tre settimane era tutto in ordine. «Siamo molto grati per l’aiuto ricevuto», racconta Rezzonico. E il pubblico è tornato in gran numero.

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Non abbiamo termini di paragone per questo caso di sinistro.
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Fabio Osorio, responsabile sinistri della Mobiliare

Artigianato e stampa in 3D

Non tutti i modelli sono stati danneggiati. Quelli più recenti, realizzati con materiali più stabili come il PVC, hanno resistito bene alla grandinata. Ad esempio l’edificio dell’ONU di Ginevra. «Qui sono andati distrutti solo piccoli dettagli, tutte le 193 bandierine in alluminio sono rimaste intatte», afferma Rezzonico.

Le decoratrici 3D riparano modelli rotti in officina.

Ma dove ci sono stati danni, i lavori di riparazione sono complessi. Oltre ai difetti che saltano all’occhio si sono dovuti ripristinare numerosi particolari. I modelli danneggiati vengono restaurati da 14 dipendenti, tra cui diversi decoratrici e decoratori 3D formati. Il pubblico può osservarli mentre ritagliano, rattoppano, incollano, spazzolano, dipingono. C’è molto lavoro manuale, ma non solo. «Ora non solo usiamo materiali nuovi e più stabili, ma realizziamo sempre più oggetti con le stampanti 3D», spiega Alessandro Rezzonico. Ad esempio, le vecchie tegole realizzate a mano non vengono riparate singolarmente, ma si provvede a sostituirle con intere file di tegole stampate in 3D. Oppure la Piazza Grande di Locarno: molte delle oltre 5000 sedie fissate singolarmente sono state divelte dal vento durante la grandinata. «Non incolliamo più ogni singola sedia, ma stampiamo delle file di dieci sedie con la stampante 3D. Poi le verniciamo e fissiamo un’intera fila.» 

Seguendo esattamente il disegno, in modo da riprodurre il motivo del leopardo, come nella vera Piazza Grande. 

Una liquidazione del sinistro complessa

La liquidazione di questo caso di sinistro risulta complessa anche per la Mobiliare. «Non abbiamo valori di riferimento, perché Swissminiatur è unica nel suo genere», spiega il responsabile sinistri Fabio Osorio. «È composta da un numero infinito di pezzi, realizzati a mano e in parte a macchina. È difficile stimare esattamente il danno totale.» Inoltre, manca l’esperienza in questo genere di riparazioni e il confine tra riparazione e manutenzione è spesso molto labile. «In un caso come questo è importante la fiducia reciproca», afferma Osorio. 

Alessandro Rezzonico concorda: «Parliamo molto apertamente.» E informa regolar-mente la Mobiliare su come procedono le riparazioni. «Con la Mobiliare mi sento in buone mani.»

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