Una donna con un blazer rosa, appoggiata a una porta, guarda il suo smartphone. Immagine simbolica per la guida sul mancato pagamento del salario.

Il datore di lavoro non paga il salario? Ecco cosa potete fare

Salari arretrati: l’essenziale in breve

Salario ricevuto in ritardo o soltanto in parte? Una situazione non soltanto irritante ma che può anche mettere a repentaglio la propria sicurezza finanziaria. In Svizzera il diritto alla puntualità del salario è sancito dalla legge. Se la datrice o il datore di lavoro non paga il salario o lo paga solo in parte, la dipendente o il dipendente può far valere i propri diritti.

  • Tempo di lettura: 7 minuti
  • Ultimo aggiornamento: novembre 2025
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Salario arretrato? Ecco cosa dice il diritto del lavoro in Svizzera

Il mancato pagamento del salario da parte della datrice o del datore di lavoro è una chiara violazione degli obblighi prescritti dal diritto del lavoro. Ai sensi dell’art. 322 CO, le datrici e i datori di lavoro sono tenuti a pagare puntualmente il salario convenuto. In base all’art. 323 CO, il salario deve essere versato entro l’ultimo giorno del mese. Resta riservato un accordo contrattuale di altro tenore. Se il salario non dovesse essere pagato alla scadenza convenuta, la dipendente o il dipendente ha diritto agli interessi di mora pari al 5% all’anno (art. 104 CO). In assenza di un esplicito accordo è necessaria una precedente diffida.

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Come procedere in caso di ritardo nel pagamento del salario da parte del datore di lavoro

Se la datrice o il datore di lavoro non paga il salario o lo paga solo in parte, la dipendente o il dipendente ha varie possibilità per far valere il proprio diritto al salario. Ecco che cosa bisognerebbe fare in caso di mancato pagamento del salario o di ritardo nel pagamento del salario.

  1. Richiesta di pagamento del salario scritta: occorre innanzitutto invitare per iscritto la datrice o il datore di lavoro a pagare il salario arretrato. Nella comunicazione andrebbe nominato l’importo ancora dovuto e fissato un termine per il pagamento. Per motivi di prova è necessario inviare la richiesta di pagamento del salario per raccomandata o per posta A Plus (conservando la ricevuta di spedizione).
     
  2. Diffida salariale: se la datrice o il datore di lavoro non dovesse reagire alla richiesta di pagamento del salario oppure continuasse a non pagare il salario, è possibile redigere una diffida salariale. Nella diffida va indicato chiaramente che si adiranno le vie legali se il pagamento rimarrà in sospeso e occorre fissare un altro termine per il pagamento.
     
  3. Procedura di conciliazione/procedura di esecuzione: se la datrice o il datore di lavoro non paga neppure dopo la diffida, è possibile avviare una procedura di conciliazione presso la rispettiva autorità competente. L’obiettivo è di trovare un accordo per evitare un’azione giudiziaria. In alternativa è possibile avviare anche una procedura di esecuzione contro la datrice o il datore di lavoro. L’opzione più opportuna è dettata dalla situazione (ad es. si è già in possesso di una sentenza del tribunale oppure di un’altra prova giuridica che dimostri che la datrice o il datore di lavoro deve pagare). Se la datrice o il datore di lavoro diventa insolvente (ad esempio, a causa di un fallimento), dovete agire rapidamente inviando solleciti e, se necessario, avviando e portando avanti un'azione legale. In caso contrario, rischiate di non ricevere alcun risarcimento per insolvenza.
     
  4. Causa salariale/prosecuzione della procedura di esecuzione: nel caso in cui la procedura di conciliazione fallisse oppure la datrice o il datore di lavoro continuasse a non pagare, è possibile presentare una causa salariale presso il tribunale del lavoro. Il tribunale esamina il caso e decide se la datrice o il datore di lavoro è tenuta o tenuto a pagare. Nel caso della procedura di esecuzione occorre procedere presentando una domanda di continuazione (per portare avanti la procedura di esecuzione) o inoltrando una domanda di rigetto (affinché il tribunale decida se la procedura di esecuzione è lecita e può essere portata avanti).
     
  5. Rifiuto del lavoro: in casi eccezionali e a determinate condizioni, la dipendente o il dipendente ha il diritto di rifiutare di svolgere la propria prestazione lavorativa se la datrice o il datore di lavoro continua a non pagare. Tuttavia, ciò è ammesso solo se il ritardo nel pagamento del salario è considerevole e la dipendente o il dipendente ha in precedenza informato per iscritto la datrice o il datore di lavoro in merito alle sue intenzioni. Attenzione: un rifiuto del lavoro per ritardo nel pagamento del salario è giustificato solo fintanto che il salario non viene pagato. Inoltre, prima di intraprendere questo passo bisognerebbe richiedere una consulenza al riguardo per assicurarsi di non andare incontro a conseguenze di natura legale o inerenti al diritto delle assicurazioni (si potrebbe ad esempio perdere il diritto a un’indennità finanziaria se la datrice o il datore di lavoro diventa insolvente).
     
  6. Risoluzione immediata: in alcune circostanze, in particolare nel caso di mancati pagamenti del salario di grande entità, è indicato procedere secondo l’art. 337 o l’art. 337a CO. Una risoluzione immediata può dunque essere opportuna se la datrice o il datore di lavoro ha un considerevole debito salariale per un periodo prolungato e viola palesemente i suoi obblighi. Poiché questa situazione può portare a sanzioni da parte della cassa disoccupazione (ad esempio, se la risoluzione viene considerata ingiustificata, possono essere annullati alcuni giorni dell’indennità di disoccupazione alla dipendente o al dipendente), raccomandiamo di accordarsi prima con la cassa disoccupazione e di farsi confermare per iscritto le informazioni ricevute per motivi di prova. Inoltre, è consigliabile richiedere in anticipo una consulenza giuridica per assicurarsi che la procedura sia corretta e non comporti alcuno svantaggio.

Modello di richiesta di pagamento del salario e di diffida salariale in caso di ritardo nei pagamenti

Qui sono disponibili i modelli di richiesta di pagamento del salario e di diffida salariale in caso di ritardo nel pagamento da parte della datrice o del datore di lavoro.

Rifiuto del lavoro in caso di salari arretrati: quando è possibile?

Il codice delle obbligazioni prevede che in determinati casi la dipendente o il dipendente abbia il diritto di rifiutare di svolgere la propria prestazione lavorativa se il salario non viene pagato. È tuttavia importante osservare attentamente le condizioni relative a questa misura per non cadere in una trappola del diritto del lavoro.

Condizioni per il rifiuto del lavoro in caso di ritardo nel pagamento del salario:

  1. la datrice o il datore di lavoro non ha pagato il salario entro i termini stabiliti. Il ritardo nel pagamento del salario ha inizio dal giorno in cui il salario era esigibile;
     
  2. la dipendente o il dipendente ha invitato la datrice o il datore di lavoro, per iscritto e in modo comprovabile, a pagare il salario nel rispetto di un determinato termine (richiesta del pagamento del salario/diffida salariale);
     
  3. se trascorso questo termine il salario non è stato ancora pagato, la dipendente o il dipendente può rifiutare di svolgere la propria prestazione lavorativa. Importante: la dipendente o il dipendente deve informare espressamente la datrice o il datore di lavoro in una seconda lettera del fatto che non svolgerà la propria prestazione lavorativa a causa degli arretrati salariali.
     

Il rifiuto del lavoro può durare solo fintanto che non viene pagato il salario. Non sussiste alcun diritto al rifiuto del lavoro in caso di mancati pagamenti del salario di poco conto o se non vengono versate le retribuzioni non salariali (ad es. gratifiche). La dipendente o il dipendente deve riprendere la propria attività lavorativa non appena la datrice o il datore di lavoro salda il pagamento in sospeso. Un rifiuto del lavoro non ponderato può essere considerato come una violazione del contratto e portare a conseguenze legate al diritto del lavoro, tra cui il licenziamento immediato. Un rifiuto del lavoro può causare anche svantaggi legati al diritto delle assicurazioni come, ad esempio, la perdita del diritto all’indennità per insolvenza. È assolutamente necessario richiedere una consulenza legale prima di intraprendere un passo di questo tipo.

Cosa fare se la datrice o il datore di lavoro paga solo una parte del salario?

Se la datrice o il datore di lavoro paga solo una parte del salario, andrebbe innanzitutto verificato se si tratta di un equivoco una tantum dovuto, ad esempio, a un calcolo errato o a deduzioni non chiare. La dipendente o il dipendente deve in ogni caso chiedere per iscritto il pagamento dell’intero salario in sospeso e fissare un termine adeguato. È possibile far valere gli interessi di mora anche sull’importo parziale mancante. Se la datrice o il datore di lavoro continua a non pagare, è possibile adottare ulteriori misure come per il mancato pagamento dell’intero salario.

La datrice o il datore di lavoro non paga il salario dopo il licenziamento: i diritti delle dipendenti e dei dipendenti

Se prestano il loro lavoro, le dipendenti e i dipendenti in Svizzera hanno diritto al salario concordato sia durante il rapporto di lavoro, sia nel corso del periodo di disdetta. Se la datrice o il datore di lavoro è in ritardo con il pagamento del salario, per far valere i propri diritti si applicano le stesse regole che valgono per un rapporto di lavoro in essere.

Di più sulla disdetta del contratto di lavoro

Come procedere se la datrice o il datore di lavoro smette di pagare il salario durante una malattia?

Le dipendenti e i dipendenti in Svizzera hanno diritto alla continuazione del pagamento del salario anche durante una malattia. Secondo l’art. 324a CO, la datrice o il datore di lavoro deve continuare a pagare il salario per un determinato periodo, a seconda della durata del rapporto di lavoro. Anche il contratto di lavoro normale o il contratto di lavoro collettivo può contenere delle regole a tal proposito. Qualora la datrice o il datore di lavoro non pagasse il salario, la dipendente o il dipendente può esigere il pagamento e, all’occorrenza, adire le vie legali. Occorre inoltre verificare se esiste un’assicurazione di indennità giornaliera per malattia che eventualmente si faccia carico della continuazione del pagamento del salario. Consigliamo di rivolgersi direttamente alla suddetta assicurazione.

Di più sulla continuazione del salario durante la malattia

Quando è possibile avviare una procedura di esecuzione contro la datrice o il datore di lavoro?

Se la datrice o il datore di lavoro non paga il salario, le dipendenti e i dipendenti hanno la possibilità di far valere il loro diritto al salario mediante la procedura di esecuzione, di cui è riportata una descrizione dettagliata nel presente articolo.

Guida «Avviare un'esecuzione»

Domande e risposte

Rispondiamo alle domande più frequenti riguardo al tema del pagamento degli stipendi e del ritardo nel pagamento da parte del datore di lavoro.

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Desideriamo sottolineare che questi contenuti e i documenti forniti devono essere considerati come informazioni legali generali. Non sostituiscono la consulenza legale nei singoli casi. La Mobiliare e la Protekta declinano ogni responsabilità in relazione al contenuto di questo articolo.

 

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