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Un nuovo inizio: cosa occorre sapere?

In caso di nuovo inizio sorgono molte domande, anche di carattere giuridico. Irmtraud Bräunlich Keller, esperta di diritto del lavoro e autrice di diverse guide informative, conosce le risposte.

Irmtraud Bräunlich Keller comparte le proprie conoscenze per mezzo di libri e consulenze personali nella rivista Beobachter.

Tra sei mesi avete previsto un soggiorno all’estero e per questo desiderate lasciare il posto di lavoro. Con quanto anticipo occorre informare il proprio superiore?

Per il datore di lavoro è ovviamente utile avere tempo a sufficienza per trovare un successore. Ma licenziarsi con troppo anticipo può anche essere controproducente per il dipendente. Se dovesse trovare un successore prima del previsto, il superiore potrebbe sciogliere il rapporto di lavoro con il vecchio collaboratore, tenendo conto del termine di disdetta contrattuale, e quest’ultimo potrebbe ritrovarsi senza lavoro per alcuni mesi.  In caso di dubbi, si consiglia di attenersi al termine di disdetta concordato.

Non tutti vogliono licenziarsi in caso di un congedo sabbatico. In tal caso sussiste la possibilità di un congedo non pagato. Ne hanno diritto tutti?

No, non sussiste alcun diritto legale ai congedi non pagati. Fa eccezione il cosiddetto congedo giovanile per le per- sone sotto i 30 anni che svolgono attività di volontariato in un’organizzazione giovanile come allenatori o responsabili di campi di vacanza. A seconda del datore di lavoro è tuttavia possibile, dopo un certo numero di anni, prendere un congedo sabbatico. A tal fine occorre tuttavia concordare le condizioni con il datore di lavoro.

Nel corso della loro vita professionale, alcune persone compiono il passo verso l’indipendenza. A cosa devono fare attenzione al fine di non subire perdite nella previdenza professionale una volta in pensione?

È importante sapere che in quanto capi di sé stessi non si è più assicurati obbligatoriamente dal datore di lavoro. Le persone che svolgono un’attività indipendente possono tuttavia assicurarsi volontariamente presso l’associazione professionale o l’istituto collettore LPP. Un’altra soluzione è costituita dalle offerte nel pilastro 3a, in cui come indipendente è possibile versare di più rispetto a un lavoratore dipendente. In questo caso conviene chiedere una consulenza professionale per trovare una soluzione adatta a ogni caso.

Il richiamo verso nuovi lidi può essere allettante. A cosa occorre fare attenzione in caso di trasferimento all’estero per mantenere l’assicurazione infortuni e malattia?

Quando ci si trasferisce all’estero per un periodo prolungato e non si è impiegati presso un datore di lavoro svizzero, l’obbligo di assicurazione e la relativa protezione decadono. Esistono assicurazioni e casse malati svizzere che offrono, nell’ambito dell’assicurazione complementare, delle soluzioni per gli svizzeri all’estero, ma queste non sottostanno all’obbligo di ammissione. Si consiglia di informarsi presso il datore di lavoro o gli amici nel paese d’elezione sulle possibilità concernenti le assicurazioni malattia e infortuni. In caso di offerte concrete conviene leggere attentamente anche quanto scritto in piccolo.

Anche l’allargamento della famiglia può comportare un nuovo inizio. Quando comunicare la gravidanza al datore di lavoro?

Non esistono disposizioni per la comunicazione dello stato di gravidanza al datore di lavoro. Occorre tuttavia tenere presente che durante il periodo di prova non esiste alcuna protezione dalle disdette per le lavoratrici incinte. Dopo il periodo di prova le lavoratrici sono protette dal licenziamento fino a 16 setti- mane dopo il parto. Tuttavia, la gravidanza in sé non può essere fatta valere come motivo di disdetta nemmeno nel periodo di prova. La legge sulla parità dei sessi vieta le discriminazioni in ragione di una gravidanza. Se una lavoratrice desidera informare il proprio superiore della gravidanza durante il periodo di prova, può essere strategicamente efficace scoprire dapprima durante un colloquio se il datore di lavoro è soddisfatto del lavoro svolto sino a quel momento. In tal caso, dopo essere stato informato della gravidanza, potrà difficilmente far valere le scarse prestazioni come motivo di licenziamento.